Recensione – Grande

In collaborazione con Cartolibreria

  • Autore: Daniele Nicastro
  • Genere: azione, drammatico, commedia
  • Prime pubblicazione: 2016
  • Prezzo di copertina;: 11€
  • Numero di pagine: 220
  • Casa editrice: Einaudi

Daniele Nicastro vive e scrive in un piccolo paese della provincia di Cuneo, ma le sue origini sono siciliane. Lavora da anni nell’editoria per ragazzi e ha collaborato come ghostwriter con importanti case editrici italiane. Questo è il suo secondo romanzo.

Luca, tredici anni, voleva andare in vacanza con gli amici. Invece gli tocca il soggiorno in Sicilia, nel paese di nessuno. Neanche la compagnia dei cugini gli solleva il morale. Paolo è diventato un secchione tutto casa, compiti e negozio, e Cettina è troppo piccola e poi, be’, è una ragazza. Per fortuna conosce Mario, che ha il motorino e l’ultimo modello di cellulare, e lo invita al bar. Luca non è mai stato in un bar. Nessuno gli ha mai offerto da bere. Quelle sono cose da grandi. E lui non vede l’ora di fare cose da grandi. Se mi stai vicino ti diverti, gli dice Mario. L’estate è salva, ma dietro la libertà, le feste in piscina e la fratellanza si nasconde un nemico feroce, spietato, quasi impossibile da battere. Il suo nome è Mafia. Luca credeva di conoscere la Mafia. Sapeva che era brutta, lontana, invece è così vicina che non sembra vera. Ma sa riconoscere un guaio quando ci finisce dentro. E questo è il più grosso che gli sia mai capitato.

Ho giurato, è vero. Ma a chi? A dei criminali, che usano la mia fedeltà come una gabbia per costringermi a rubare, minacciare, sparare. Non voglio fare parte di un simile gruppo, ne sono più che sicuro, e chiamarlo Famiglia non lo rende accogliente. È solo un covo di serpi che sono riuscite ad avvelenare persino il vocabolario usando termini come “onore”, “famiglia” e “protezione”, ma con il significato che fa comodo a loro. Io però voglio essere fedele a qualcosa di vero, di più importante, di più giusto. E voglia dimostrare di essere cresciuto, senza infrangere le regole. Perché essere grande non vuol dire abbassare la testa o nascondere la mano. Ammettere gli sbagli e risolvere i problemi sono cose da grandi . E io non vedo l’ora, di fare cose da grandi.

A tredici anni Luca sogna di diventare grande, libero e indipendente. Invece si ritrova costretto a rinunciare all’ estate con gli amici perché la nonna sta male e deve raggiungerla in Sicilia. Quello che Luca non si aspetta a Petramonica è di conoscere Mario, l’esatto ideale di come vorrebbe vedere se stesso: un ragazzo carismatico, con il motorino e soprattutto rispettato dagli altri. Un grande, insomma. Quindi Luca non si tira indietro davanti all’approccio amichevole di Mario, eppure pian piano le cose inizieranno a non quadrare. Perché? Chi è davvero Mario Modica?

Nel corso del racconto mi ha lasciata basita notare come Luca, seppure intelligente, non si renda conto dell’evidenza. Rimane talmente tanto abbagliato dalla figura di Mario da non accorgersi, fino all’ultimo, di venirne risucchiato. Così il romanzo si presta a una serie di interrogativi che lo rendono un libro adatto anche a un pubblico adulto: com’è potuto succedere? Perché nessuno gli dice come stanno chiaramente le cose? La vicenda di Luca potrebbe ripetersi?

Ugualmente il romanzo si apre a una cerchia più ampia grazie allo stile, scorrevole e semplice ma al contempo maturo e ricercato.

Inoltre l’autore dipinge un quadro a 360° della Sicilia, tra dramma ecommedia, attraverso l’uso del dialetto e contribuendo a creare un’atmosfera vivida e realistica.

Il risultato è uno di quei libri da cui non si può fare a meno di staccarsi e che occupano ogni pensiero fino a quando non si arriva all’ultima pagina.

Una storia di coraggio, di sbagli, uno sprazzo di vita su un tema difficile.

Consigliassimo!

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