Recensione – I miei martedì col professore. La lezione più grande: la vita, la morte, l’amore

  • Autore: Mitch Albom
  • Genere: biografia, sentimentale, introspettivo
  • Prima pubblicazione: 2000
  • Prezzo di copertina: 8,50€
  • Numero di pagine: 198
  • Casa editrice: Rizzoli

Mitchel David “Mitch” Albom (Trenton, 23 maggio 1958) è uno scrittore statunitense di best seller. I suoi libri hanno venduto quasi 30 milioni di copie nel mondo e sono pubblicati in 41 Paesi. Vive attualmente in Michigan con la famiglia dove ha fondato 3 istituti filantropici. Ha iniziato la sua carriera come pianista, lavorando anche in Europa, successivamente è diventato giornalista sportivo, attività che svolge tuttora per il Detroit Free Press. Appare spesso in trasmissioni televisive e radiofoniche come giornalista sportivo.

Nel 1995 l’autore vede intervistato in TV un suo vecchio professore di college con cui ha perso i contatti e che ha avuto influenza sulla sua vita. Le trasmissioni riscuotono un successo enorme e migliaia di persone gli scrivono per ricevere parole di saggezza e di conforto. Scosso, vergognandosi del proprio lungo silenzio, Albom si decide infine ad andare a trovare l’anziano professore, ormai gravemente malato, per quattordici settimane. Insieme dibattono dei temi più vari: l’amore, il denaro, la morte, i valori, la famiglia, il perdono, e ogni volta l’autore esce arricchito da quelle chiacchierate illuminanti e rivelatrici.

C’è una tribù nell’Artico americano secondo la quale tutti gli esseri sulla Terra possiedono un’anima che è la forma in miniatura del corpo che la contiene: così che un daino ha dentro di sé un piccolo daino, e un uomo a sua volta un piccolo uomo. Quando l’essere grande muore, sopravvive quello piccolo: può trasmigrare in qualcosa che sta nascendo lì vicino, oppure recarsi a un luogo di sosta temporaneo nel cielo, nella pancia di un grande spirito femminile, dove attende finché la luna non potrà rimandarlo sulla terra. A volte, dicono, la luna ha così tanto da fare con le anime nuove del mondo che scompare dal cielo. Ecco perché abbiamo certe notti senza luna. Ma, alla fine, la luna torna sempre, come noi tutti. Questo è ciò che loro credono.

“I miei martedì col professore” narrq la storia vera di Morris – Morrie – Schwartz, professore di sociologia con una diagnosi di sclerosi terminale, e del suo ricongiungimento con l’ex alunno Mitch Albom, che decide di raccontarne gli ultimi mesi di vita. In Morrie sorprende l’atteggiamento positivo con il quale affronta la malattia, l’autoironia talmente spontanea da risultare quasi irreale simbolo invece del messaggio principale: come trasformare una condanna in un mezzo per riscoprire la bellezza delle piccole cose.

Morrie
Morrie Schwartz
Il libro mantiene dunque un tono generalmente allegro, sentimentale ma non patetico, offre interessanti e profonde riflessioni sull’amore, la famiglia, i soldi e ovviamente la morte. Non si gonfia di una veste mistica e spirituale, non pretende di trovare verità assolute, e proprio il mantenimento di un rigido realismo conferisce anzi spessore al contenuto.

Lo stile semplice e scorrevole nefa una lettura veloce terminabile in poche ore.

Consigliato a chi cerca un punto di partenza.

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